Comunicato Stampa 30 giugno 2020 FIR

FONDO INDENNIZZO RISPARMIATORI: OLTRE 145000 SONO LE DOMANDE INVIATE ALLA CONSAP PER OTTENERE L’INDENNIZZO MA CIRCA 20000 RISPARMIATORI AD OGGI RISULTEREBBERO ESCLUSI A CAUSA DEI RITARDI NELLA CONSEGNA A LORO DELLA DOCUMENTAZIONE BANCARIA. CI OPPONIAMO A OGNI PROROGA CHE ALLUNGHI I TEMPI PER GIUNGERE AL PAGAMENTO DEGLI INDENNIZZI MA, COME GIÀ FATTO PER IL FIDT, LE ASSOCIAZIONI DEI RISPARMIATORI HANNO CHIESTO L’APERTURA DI UNA BREVE FINESTRA TEMPORALE PER FAR ACCEDERE COLORO CHE PER CAUSE AD ESSI NON IMPUTABILI NON SONO RIUSCITI A PRESENTARE LA DOMANDA. ECCO LA RICHIESTA INVIATA AL GOVERNO E A TUTTE LE FORZE POLITICHE:

Oggetto: Richiesta apertura finestra temporale per domande al Fondo Indennizzo Risparmiatori e semplificazione controlli

In data 18 giugno 2020 sono scaduti i termini per la presentazione delle domande al Fondo Indennizzo Risparmiatori da parte dei risparmiatori coinvolti nel dissesto di banche cadute in liquidazione e/o in risoluzione quali, tra le altre Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca nonché Carichieti, Cariferrara, Banca Etruria, Banca Marche. Ben oltre 145000 sono le domande presentate ed circa due terzi sono quelle dei risparmiatori delle banche venete corrispondenti però a circa la metà di essi…

Nella pratica le domande di accesso al Fondo Indennizzo impongono al risparmiatore, al fine di essere correttamente caricate, di allegare oltre che documentazione personale anche documentazione bancaria. Su questo punto, mentre per la maggior parte delle banche coinvolte, gli istituti che ora gestiscono i rapporti dei risparmiatori traditi, hanno consegnato entro i 30 giorni previsti dal D.M. 10.09.2019 una attestazione ad hoc in merito agli strumenti finanziari, Banca Intesa s.p.a per conto di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca aveva scelto di non consegnare la predetta attestazione bensì la documentazione bancaria quali l’estratto libro soci, i dossier titoli al 30.06.17 nonché l’ultimo e, in caso di violazione massiva, la documentazione bancaria decennale afferente a le operazioni in azioni e obbligazioni subordinate. Consta come Banca Intesa s.p.a. sin dall’avvio del Fondo Indennizzo Risparmiatori avesse manifestato nei confronti dei risparmiatori importanti ritardi nella consegna della predetta documentazione poi protrattasi nel corso del tempo. Le complicazioni conseguenti anche all’emergenza coronavirus che hanno da una parte creato rallentamenti nell’evasione delle pratiche da parte di Banca Intesa a causa della riorganizzazione del lavoro con modalità a distanza e dall’altra impedito a moltissimi risparmiatori, in gran parte anziani e poco avvezzi alla tecnologia, di recarsi presso la filiale di riferimento a sollecitare la consegna dei documenti o di contattare la stessa al fine di ottenere quanto più rapidamente possibile i documenti necessari per la domanda, hanno impedito a circa 20.000 persone di completare la domanda solo parzialmente caricata con i dati anagrafici o comunque hanno impedito di caricare la domanda telematica anche con il necessario, in molti casi, ausilio di associazioni o professionisti impegnati sul tema. Infatti il lockdown ha imposto la chiusura anche di tali ultime attività con evitabile congestione nella richiesta di aiuto proprio nell’ultimo mese e mezzo. Tutto ciò ha dunque comportato l’impossibilità per diversi risparmiatori traditi di poter presentare nei termini la domanda di accesso al Fondo Indennizzo Risparmiatori. A tutt’oggi continuiamo a ricevere richieste di caricamento delle domande da parte di persone che solo OGGI hanno visto consegnare loro da parte di Intesa i necessari documenti. Riteniamo che l’attenzione del Governo nel dare risposta ai risparmiatori traditi con il FIR non possa restare sorda davanti a queste richieste.

Chiediamo dunque che possa essere aperta una finestra temporale di un mese a luglio per coloro che non sono riusciti a caricare la propria domanda a causa di quanto sopra. Un tanto, come anche confermatoci per le vie brevi dalla stessa Consap s.p.a., in nessun modo rallenterebbe la macchina dei rimborsi in quanto le verifiche previste dalla normativa in materia al fine del pagamento degli indennizzi sono ancora in essere e stanno comunque procedendo a ritmo serrato.

In merito a tale ultimo aspetto non possiamo che ribadire la nostra richiesta di semplificazione dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate prevedendo, così come avviene per ogni altra misura prevista dalla recente normativa emergenziale Covid, di essere effettuati ex post rispetto al pagamento dell’indennizzo al risparmiatore.

In considerazione del periodo che stiamo vivendo e dunque dell’emergenza sanitaria Covid alla quale sta seguendo anche una crisi economica che merita in ogni modo di essere emarginata, poter permettere a persone che ne hanno diritto e che per cause ad esse non imputabili non sono riuscite a presentare le domande nei termini, di poter accedere al Fondo riaprendo i termini seppur per un breve periodo incontrerebbe anche l’esigenza di ridare ossigeno a chi ora sta vivendo un doppio dramma, quello di aver perduto i propri risparmi e quella di dover far fronte ad una crisi economica senza ad oggi poter contare su quei risparmi…perduti. Riteniamo che l’occasione per introdurre quanto sopra sia data dal D.l. Semplificazioni e quindi chiediamo che possa essere così data risposta a tutti non lasciando indietro nessuno e snellendo i controlli così da giungere al pagamento dell’intero indennizzo in tempi celeri e comunque entro l’anno.

Restando a disposizione si porgono

Cordiali saluti

Movimento Risparmiatori Traditi, Milena Zaggia

Consumatori Attivi, avv. Barbara Puschiasis

VITTIME DEL SALVA BANCHE – OFFICIAL PAGE, dr. Letizia Giorgianni

Adusbef Veneto, Avv. Fulvio Cavallari

Codacons Veneto, avv. Franco Conte

Casa del Consumatore Schio, Elena Bertorelli

Per Veneto Banca, dr. Matteo Cavalcante

Consumerismo, dr. Luigi Gabriele

Lega Consumatori Ferrara, avv. Scarazzati

RISPARMIO RUBATO, Simone Gatti

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