Il sondaggio truffa sul vaccino Pfizer

Campagna malevola via email sul vaccino Pfizer.
La dinamica prevede la ricezione di una email fasulla che invita a partecipare ad un questionario per fornire la propria opinione sul vaccino Pfizer e che promette di regalare una gift card.

In realtà, se si cade nella “trappola” i criminali informatici sono in grado di rubare denaro e informazioni personali agli utenti.
L’esca dunque è rappresentata dalla promessa di ottenere in cambio una gift card, un buono regalo dal valore fino a 100 dollari spendibile per gli acquisti. Subito dopo aver aperto il collegamento nell’email si viene indirizzati a un sito che, come prima cosa, chiede di confermare la propria natura umana tramite captcha.

In questa specifica truffa, in cambio della compilazione del sondaggio fasullo a tema Covid-19, alle vittime viene offerto un premio, ma viene anche richiesto di pagare una tassa nominale per coprire la spedizione.
I truffatori spesso usano diversi escamotage per ottenere la fiducia degli utenti e spingerli a partecipare ai loro sondaggi: spacciarsi per aziende legittime e note è uno di questi.

Questi sondaggi fasulli rappresentano una modalità alternativa per rubare informazioni personali e finanziarie ai consumatori.  Bitdefender invita a prestare attenzione ad alcuni particolari che possono rivelare una truffa: i sondaggi che hanno questo scopo infatti,  offrono una ricompensa e indicano una finestra limitata di tempo per rispondere ai quesiti e richiedere il premio. Per impostazione predefinita, un sondaggio autentico non avrà un limite di tempo assegnato e non chiederà il numero di carta di credito o del conto bancario per richiedere qualsiasi ricompensa.
Non c’è dubbio che i truffatori continueranno a sfruttare l’attenzione intorno al tema dei vaccini e a inondare le caselle di posta con sondaggi a tempo limitato sui vaccini di Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson.

Secondo i dati raccolti sono oltre 20.000 gli utenti raggiunti, da aprile a oggi. Più colpiti gli USA con il 69,98% del volume totale, seguono Irlanda (12,39%), Svezia (3,40%), Danimarca (3,23%), Corea del Sud (2,92%), Regno Unito (1,28%) e Germania (1,15%). Gli attacchi sembrano provenire con maggiore frequenza da Olanda (49,75%), USA (25,08%) e Germania (23,36%).
L’Italia non è citata, ma è buona norma mantenere elevata la soglia di attenzione.

Marco Cavallo

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