Si registra un’importante vittoria per i consumatori nel campo della telefonia mobile, grazie alla pioggia di ricorsi pervenuta all’Agcom da parte di utenti e associazioni dei consumatori, tra cui Consumatori Attivi. Con tre delibere nei confronti degli operatori Tim, Wind e Vodafone pubblicate nelle scorse ore, l’Autorità garante delle comunicazioni ha dato ascolto ai consumatori sancendo lo stop del fenomeno delle ricariche telefoniche menomate.
Nel dettaglio, nell’ambito dell’attività di vigilanza di propria competenza, l’Autorità si è soffermata sul fenomeno della modifica dei tagli di ricarica per le utenze prepagate da 5 e 10 euro, con l’introduzione del costo di 1,00 euro. In particolare, gli utenti, dopo aver acquistato presso i rivenditori autorizzati (ad es. tabaccai, ricevitorie, ecc.) una ricarica di 5 o 10 euro hanno riscontrato che l’importo effettivo erogato sul credito residuo è stato in automatico decurtato di 1,00 euro a fronte dell’attivazione di un servizio, che consiste in giga di traffico da utilizzare entro un mese dalla ricarica. Nel corso dell’attività istruttoria, è stato accertato che le ricariche standard da 5 e 10 euro non sono più disponibili presso i rivenditori autorizzati”, si legge nella documentazione dell’Authority.
Da ciò consegue che l’utente che si rivolge a tali canali di vendita per richiedere uno di tali tagli di ricarica (quelli, vale la pena rimarcare, più richiesti dalle categorie di utenti con minore capacità di spesa) è costretto a ricorrere alla ricarica menomata (Giga Ricarica per Vodafone, Ricarica+ di Tim o Ricarica Special di Wind 3) o a scegliere tagli di ricarica di importi superiori.
Inoltre, a ben vedere, non è neppure possibile rinvenire ragioni di ordine commerciale che giustifichino l’offerta, in abbinamento alla ricarica, di servizi, quali traffico voce e dati, che ben potrebbero essere acquistati, qualora fossero effettivamente d’interesse per l’utente, proprio con il credito ricaricato.
Oltre a ciò, la stessa Agcom conferma che gli operatori non sono stati per nulla trasparenti nel fornire agli utenti le dovute informazioni circa l’attivazione automatica di tale offerta. Infatti la modalità di attivazione, ma anche la denominazione della stessa non potevano minimamente garantire da parte degli utenti la consapevolezza di tale fenomeno.
Per queste ragioni, vista la palese violazione delle disposizioni legislative in termini di trasparenza dei prezzi e di non discriminazione tra le varie categorie di utenti, l’Autorità ha intimato agli operatori, a prescindere dal canale utilizzato dall’utenza per l’operazione di ricarica, a procedere ad adottare modalità di ricarica che non comportino necessariamente, per determinati tagli, la contestuale attivazione di pacchetti o opzioni tariffarie, così da rendere evitabile, per quegli stessi tagli, tale attivazione e superare al contempo la possibile confusione tra le operazioni di ricarica e l’acquisto di pacchetti o offerte commerciali.
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