Spiaggie e divieti

Cani, sigarette e conchiglie in spiaggia. Cosa si può e cosa non si può fare?
Con l’arrivo dell’estate si inizia a parlare della questione riguardante la presenza dei cani in spiaggia. In una recente sentenza del tar del Lazio n176 dell’11 marzo 2019, si deve ritenere illegittima l’ordinanza del Comune di Latina che vieta la presenza dei cani in spiaggia, anche se con museruola e guinzaglio in tutti i giorni della stagione balneare. E nemmeno le apposite zone di accesso per gli animali create dai gestori degli stabilimenti balneari a pagamento sono sufficienti a controbilanciare il divieto, non solo perché così facendo si crea una ingiustificata sperequazione tra cittadini, ma anche in quanto tali aree sono rimesse alla mera facoltà del singolo concessionario.Ma di fatto la materia non è tutt’ora regolata da una legge statale, spetta alle Regioni, ai Comuni e alle Capitanerie fissare le regole per l’ingresso e la permanenza degli animali sulla spiaggia. I comuni di Grado, Lignano Sabbiadoro e Bibione consentono, nei regolamenti sull’utilizzo della spiaggia, l’accesso dei cani a zone delimitate, create appositamente per loro salvaguardando in ogni caso l’incolumità e la tranquillità dei bagnanti e assicurando le corrette condizioni igieniche.Non tutti però devono rispettare le stesse regole. Dalla lettura di alcune ordinanze emerge infatti che, in genere, dai divieti in spiaggia sono esclusi: i cani guida per i non vedenti e quelli brevettati dal salvataggio al guinzaglio.
Ulteriori restrizioni si sono applicate per limitare l’uso delle sigarette. Fra le molte amministrazioni comunali che hanno adottato dei piani che prevedono il divieto di fumo con multe molto salate, Bibione è la prima fra le spiagge del litorale a prevedere questo espresso divieto. Le ordinanze, che possono variare da località a località, prevedono sanzioni amministrative pecuniarie che vanno da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro. Sempre più Comuni stanno adottando questo tipo di iniziative per proteggere l’ambiente, considerando che i mozziconi di sigaretta, che spesso vengono spenti e lasciati sulla sabbia, sono tra i rifiuti maggiormente nocivi e più difficili da smaltire. 
Altre regole riguardano la pratica di fruire dei massaggi abusivi e la raccolta di conchiglie, sabbia e sassi dalla spiaggia. 
Dal 2008 una serie di ordinanze del ministero della Salute ha proibito i massaggi in spiaggia. Si sconsiglia di  farsi massaggiare da persone che non hanno titoli e preparazione, spesso senza rispettare le norme igieniche e senza rilasciare fattura. I controlli erano affidati a Comuni e Asl, poi dal 2011 il ministero non è più intervenuto lasciando in vigore la legge contro l’esercizio abusivo di arti e professioni sanitarie che prevede multe per massaggiatori e massaggiati. I vigili urbani di alcuni Comuni – come Bibione e Cervia – nelle scorse estati hanno elevato le contravvenzioni.
In Sardegna alcuni turisti sono stati multati per €3.000 dalle Guardie ambientali di Villasimius per aver raccolto conchiglie e sassi dalla spiaggia di Cala Burroni. L’articolo 1162 del Codice della navigazione vieta l’estrazione abusiva di «arena o altri materiali», con sanzioni tra €1.549 e €9.296. Anche chi sceglie la montagna, deve prestare attenzione alla legge: ci sono infatti erbe e fiori la cui raccolta è vietatissima, e altre per cui è necessaria una particolare autorizzazione. Attenzione quindi alle norme regionali e, se ci si trova in un parco protetto, alle regole a cui è sottoposto.


Sonia Sias

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