Comunicato Stampa Consumatori Attivi: Processo Banca Popolare di Vicenza 21 marzo 2019

Ammesse le parti civili che hanno acquistato azioni fino al 2015. Esclusi i transati. Nuova conferma dell’illegittimita della norma istitutiva del fondo Questa mattina si e’ celebrata l’udienza del processo di Banca Popolare di Vicenza dove il giudice ha letto la lunghissima ordinanza che ha deciso chi può continuare a partecipare al processo penale come parte civile.

CONSUMATORI ATTIVI era presente con numerosi soci all’udienza anche al fine di sottolineare la necessità dell’affermazione della giustizia in questo raccapricciante caso che ha portato all’azzeramento dei risparmi di ben 12500 soci in Friuli Venezia Giulia. Ebbene sono stati ammessi come parte civili per il reato di aggiotaggio e di falso in prospetto tutti risparmiatori ad esclusione di coloro che hanno acquistato le azioni dopo il 2015.

Sono stati esclusi come parte civile coloro che hanno sottoscritto la transazione con le due banche e sono stati ammessi coloro che hanno sottoscritto operazioni baciate. Sono state ammesse anche Consob, Banca D’Italia e BCE.

Questa ordinanza conferma l’irrazionalità (se non addirittura illegittimità) della norma istitutiva del fondo con l’ultima legge di bilancio nel punto in cui prevede l’indennizzo anche a favore di coloro che hanno acquistato dopo il 2015…soggetti questi che oggi sono stati definiti dal giudice quali speculatori.

Perché mai la legge 145 invece li vorrebbe indennizzare?? Ulteriormente questa ordinanza afferma il principio che anche i vecchi azionisti (e dunque quelli che hanno acquistato con banca popolare di Udinese) debbono essere risarciti.

Chiediamo dunque al Governo, anche attraverso la voce della Regione Friuli Venezia Giulia e di tutta la politica che ha condiviso il nostro manifesto a tutela dei risparmiatori traditi, di dare avvio subito al Fondo di indennizzo dei risparmiatori che indennizzi i risparmiatori sulla base del costo dell’azione oltre a interessi legali e rivalutazione monetaria, escluda coloro che hanno acquistato azioni dopo il 2015 in quanto speculatori, preveda l’arbitro non che una dotazione patrimoniale solo iniziale di 1,5 miliardi di euro da implementare ulteriormente con le ulteriori somme derivanti dai rapporti dormienti e dunque non dalla fiscalita generale.

Consumatori Attivi non demorde e se entro breve non verrà dato avvio al fondo annuncia già ora una mobilitazione dei risparmiatori!

Presidente Consumatori Attivi Avv. Barbara Puschiasis

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