Nel settembre 2017 in un’intervista il navigatore Giovanni Soldini raccontava il suo incontro con un’isola di plastica al largo del Pacifico. Drammatica suonava la sua affermazione: “Anche volando sull’acqua a trenta nodi di velocità si vede chiaramente che ormai siamo a arrivati a un punto critico. Il mare è pieno di quella roba (plastica), nel 2050 ci sarà più plastica che pesci.”
Ed in effetti se si considera che nel mondo ogni minuto vengono vendute 1 milione di bottiglie di plastica e che ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in mare ed il 75% di essi è plastica non c’è da dormire sogni tranquilli. Riferendoci al nostro territorio ogni anno circa 700 tonnellate di rifiuti finiscono in mare ed il 95% di quelli galleggianti è plastica.
Le plastiche hanno un utilizzo molto variegato in quanto vengono impiegate in moltissimi ambiti di vita. Se pensiamo oggetti o componenti in legno, tessuto o metallo sono stati sostituiti in molti casi da materiali plastici…e poi l’uomo fa il resto. Una errata gestione dei rifiuti e spesse volte una cattiva cura dell’ambiente in cui viviamo porta a disperdere tali materiali anzichè donargli una nuova vita una volta terminato l’uso per il quale erano stati realizzati. Sicuramente una vita più eco-frendly e dunque attenta a combattere lo spreco e l’inquinamento nonchè sensibile al riciclo ed al riuso può contribuire ad attenuare questo preoccupante allarme lanciato anche dal noto navigatore Soldini così dovendo ambire tutti noi a consegnare alle future generazioni un mondo più sano di quello che abbiamo trovato.
Il contributo di tutti è necessario in questa lotta per la vita partendo dalle Istituzioni che devono, nel loro ruolo, promuove politiche virtuose di “uso/riuso” e di smaltimento dei beni compatibile con l’ambiente in cui viviamo, dal sistema di produzione che può favorire l’immissione in commercio di materiali biodegradabili al posto di quelli sintetici per i contenitori, gli imballaggi e gli oggetti usa e getta, dalle aziende installando erogatori d’acqua allacciati alla rete idrica, fino al singolo cittadino che può ad esempio facilmente eliminare l’acqua in bottiglie di plastica dalla vita di tutti i giorni o comunque riutilizzare contenitori di plastica e poi smaltirli nella differenziata.