Un mare di plastica – convegno a Udine il 23 ottobre 2018

Nel settembre 2017 in un’intervista il navigatore Giovanni Soldini raccontava il suo incontro con un’isola di plastica al largo del Pacifico. Drammatica suonava la sua affermazione: “Anche volando sull’acqua a trenta nodi di velocità si vede chiaramente che ormai siamo a arrivati a un punto critico. Il mare è pieno di quella roba (plastica), nel 2050 ci sarà più plastica che pesci.”
Ed in effetti se si considera che nel mondo ogni minuto vengono vendute 1 milione di bottiglie di plastica  e che ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in mare ed il 75% di essi è plastica non c’è da dormire sogni tranquilli. Riferendoci al nostro territorio ogni anno circa 700 tonnellate di rifiuti finiscono in mare ed il 95% di quelli galleggianti è plastica.
Le plastiche hanno un utilizzo molto variegato in quanto vengono impiegate in moltissimi ambiti di vita. Se pensiamo oggetti o componenti in legno, tessuto o metallo sono stati sostituiti in molti casi da materiali plastici…e poi l’uomo fa il resto. Una errata gestione dei rifiuti e spesse volte una cattiva cura dell’ambiente in cui viviamo porta a disperdere tali materiali anzichè donargli una nuova vita una volta terminato l’uso per il quale erano stati realizzati. Sicuramente una vita più eco-frendly e dunque attenta a combattere lo spreco e l’inquinamento nonchè sensibile al riciclo ed al riuso può contribuire ad attenuare questo preoccupante allarme lanciato anche dal noto navigatore Soldini così dovendo ambire tutti noi a consegnare alle future generazioni un mondo più sano di quello che abbiamo trovato.
Il contributo di tutti è necessario in questa lotta per la vita partendo dalle Istituzioni che devono, nel loro ruolo, promuove politiche virtuose di “uso/riuso” e di smaltimento dei beni compatibile con l’ambiente in cui viviamo, dal sistema di produzione che può favorire l’immissione in commercio di materiali biodegradabili al posto di quelli sintetici per i contenitori, gli imballaggi e gli oggetti usa e getta, dalle aziende installando erogatori d’acqua allacciati alla rete idrica, fino al singolo cittadino che può ad esempio facilmente eliminare l’acqua in bottiglie di plastica dalla vita di tutti i giorni o comunque riutilizzare contenitori di plastica e poi smaltirli nella differenziata.

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