Banca e finanza, la sfida senza tempo della responsabilità sociale

Giovedì 14 giugno 2018 si è tenuto un interessante convegno sul sistema bancario a Udine presso Palazzo di Toppo Wassermann.
L’ospite era il giornalista Sebastiano Barisoni, già conduttore di “Focus Economia” su Radio24 e Vicedirettore esecutivo della stessa emittente radiofonica il quale ha affrontato il tema della crisi economica, ovvero come si sono modificati gli scenari economici a seguito della bancarotta Lehman Brothers Holdings Inc., avvenuta nel settembre 2008 negli Stati Uniti.
Sono trascorsi dieci anni ormai e chiamarla ancora oggi crisi, è forse riduttivo. Se di durata limitata allora può considerarsi tale ma dopo un decennio può definirsi crisi? O forse l’intero sistema ha subito delle mutazioni…? Questo il grande interrogativo a cui il giornalista ha provato a dare una risposta. Afferma Barisoni infatti come oggi sia in corso una vera e propria rivoluzione, definita anche Rivoluzione Industriale 4.0, tanto silenziosa quanto capillare, rappresentata dall’inarrestabile presenza della tecnologia nel nostro quotidiano, il World Wide Web. La rete ha certamente abbattuto le distanze e dato libero accesso alle informazioni (divenute ormai asimmetriche), ma ha condotto al minimo le profilature e non è in grado di considerare la variabile del “valore aggiunto”, elemento oggi di grande rilevanza per essere la differenza in un sistema produttivo ormai saturo ed altamente concorrenziale. L’empatia non può essere riprodotta dalla macchina.Le regole dell’etica, della responsabilità sociale d’impresa infatti non trovano una codificazione netta. Ci si potrebbe rifare ai più comuni canoni di buona fede, diligenza, trasparenza, correttezza, ben affermati dalle fonti primarie del nostro ordinamento, ma tutto ciò non basta e non bastano neppure sistemi informatici intelligenti. L’apporto dell’uomo consapevole ed etico anche nel sisema bancario e finanziario sono inevitabili e tale contributo deve formare oggetto di valutazione degli obiettivi che la banca si pone di raggiungere. Non può infatti essere solo il risultato economico a fine anno a determinare il successo o l’insuccesso di una strategia economica di un istituto di credito, ma pure le azioni sociali, relazionali, di cura ed attenzione verso le necessità della clientela. Questo lo dicevano già Oliver Hart e Bengt Holmström che hanno vinto il premio nobel per l’Economia nel novembre 2016 e noi, dai grandissimi insegnamenti che nascono in primis dalle gravi crisi di alcune banche italiane, non perdiamo attimo per riaffermarlo perchè solo così potrà instillarsi un modo, un costume, una pratica di fare banca attenta alle esigenze dei clienti e improntata sulle best practices.
E proprio in virtù di quel valore aggiunto, Barisoni, giornalista di carattere e dal tono autorevole, rivolgendosi alla platea presente e composta per lo più da giovani pronti ad affacciarsi nel mondo del lavoro, ha consigliato, ma soprattutto incoraggiato, alla conoscenza, alla competenza e soprattutto alla curiosità.
“Siate curiosi e pronti a cambiare”.
Incitamento che anche noi di Consumatori Attivi accogliamo a gran voce, poiché educare i cittadini all’informazione ed alla consapevolezza significa dar vita ad una comunità attiva e partecipe che riesce ad andare oltre le apparenze, nelle verità e nel senso delle cose.

Barbara Venuti

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