Il 16 maggio 2018, una delegazione in rappresentanza delle associazioni Unite per il Fondo oggi ha incontrato a Roma i Gruppi Parlamentari. In particolare Adusbef con Campanella, l’associazione Ezzelino da Onara con Patrizio Miatello, Codacons con Franco Conte, Consumatori Attivi con Barbara Puschiasis, Unione Nazionale Consumatori e gli azionisti azzerati di Carife con Milena Zaggia, nonché una rappresentanza degli artigiani del Veneto con la Schiavon. Hanno incontrato a palazzo Montecitorio i gruppi ed i parlamentari di Forza Italia, del PD, di Fratelli d’Italia, della Lega e del M5S. A tutti e’ stato chiesto di dare il loro forte contributo affinché il Fondo divenga realtà e si inizi subito a ristorante i risparmiatori traditi delle due banche venete e delle 4 banche che non possono più permettersi di attendere. Chiara e’ arrivata la risposta dai gruppi che hanno affermato il loro impegno per attuare il fondo in tempi celeri. Dunque si attende che il decreto superi i necessari vagli da parte dell’ufficio legislativo di palazzo Chigi e del Consiglio di Stato per posi essere firmato probabilmente dal nuovo ministro. Sono state lanciate dalle associazioni dei consumatori anche delle ulteriori sfide quali quelle per rimpinguare la scarna dotazione del Fondo che oggi ammonta a 100 milioni di €, per rendere l’accesso al fondo più agevole possibile e per vigilare sulle liquidazioni coatte amministrative delle due banche e sul lavoro della SGA, che non può in alcun modo andare ad aggravare, con un recupero del credito indiscriminato, la situazione di azionisti ed obbligazionisti subordinati che si vedono azzerati i patrimoni a causa delle condotte irresponsabili delle banche e che, ad oggi si vedono pure segnalati alla centrale rischi come cattivi pagatori. C’e’ la consapevolezza dunque che la situazione e’ emergenziale e che si deve fare presto per ridare alle famiglie e dunque all’economia del territorio, una risposta chiara anche per ricostruire una fiducia perduta. Le associazioni unite per il Fondo continueranno la loro azione in ogni sede sino a che giustizia non sarà fatta. Purtroppo con la consapevolezza che i procedimenti penali ben poco, se non nulla, potranno far riconoscere ai risparmiatori in termini di danno, il Fondo resta l’unica soluzione ad oggi.
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