A seguito delle forti nevicate che hanno interessato i giorni scorsi la nostra penisola, ed in particolare tutta la zona di Roma e dintorni, numerosi sono stati disagi causati alle reti ferroviarie.
In particolare i ritardi, che inizialmente avevano riguardato soltanto la zona del Lazio e del centro Italia, con il passare delle ore hanno cominciato ad estendersi anche ad altri punti cruciali della rete ferroviaria italiana.
All’origine di tutti questi ritardi vi sarebbero appunto le nevicate ed il freddo che hanno colpito la capitale nelle ultime ore, provocando gelate alla rete ferroviaria e rendendo necessario l’intervento di squadre di operai al fine di rimuovere il ghiaccio dai punti critici. A ciò, si sarebbe aggiunto un guasto ad un convoglio di Italo che, bloccando il traffico, avrebbe costretto la circolazione sulla direttrice Nord- Sud su un solo binario.
Le città maggiormente interessate dai disagi, con ritardi che sono arrivati a raggiungere in alcuni casi anche le cinque ore sono state, oltre alla zona di Roma e dintorni, Napoli (anch’essa investita dalle forte nevicate e dove centinaia di passeggeri sono rimasti per ore in attesa dei convogli), Firenze (con cancellazioni e ritardi di treni provenienti dal centro e sud Italia vicini alle tre ore), Milano (dove i treni provenienti da Roma e che poi proseguivano per Torino avevano accumulato ritardi di quasi cinque ore) e Padova (dove i Frecciarossa provenienti da Roma e Napoli e diretti a Venezia viaggiavano con ritardi vicini alle tre ore).
Alla luce di queste criticità Trenitalia ha deciso di cancellare tutti gli intercity con destinazione Roma-Termini, nonché il 20% dei treni a lunga percorrenza.
Anche il Friuli – Venezia Giulia, come il resto dell’Italia, ha subito forti disagi in conseguenza ai ritardi ferroviari: in particolare si sono registrate delle criticità sulla tratta Sacile-Maniago ed anche relativamente ai convogli in partenza da Trieste e diretti a Roma, nonché su gran parte del traffico in arrivo nel capoluogo giuliano.
Ma cosa possono fare dunque tutti i viaggiatori che si sono ritrovati ad aspettare per ore nelle stazioni di tutta Italia in attesa che il proprio treno partisse? Di quali tutele si può beneficiare nel caso in cui il treno sia partito in ritardo o addirittura sia stato soppresso a causa della neve?
In generale, stando a quanto disposto dalle normativa UE, è opportuno ricordare che il viaggiatore che abbia subito un ritardo o una soppressione del treno a causa di un disservizio della linea ferroviaria , ha diritto ad un indennizzo o ad un rimborso, salvo si siano verificati casi particolari (ad es. ritardo già maturato al momento dell’acquisto del biglietto o dovuto a condizioni naturali catastrofiche).
In particolare, il rimborso è dovuto nel caso in cui il biglietto acquistato non sia stato poi utilizzato a causa della soppressione del treno, mentre invece l’indennizzo può essere richiesto qualora il viaggiatore sia stato danneggiato conseguentemente al verificarsi di un ritardo. Qualora il ritardo sia superiore ai 60 minuti il viaggiatore potrà in ogni caso decidere se rinunciare al viaggio facendosi rimborsare integralmente il costo del biglietto, oppure se, dopo aver usufruito del servizio, richiedere un indennizzo alla compagnia ferroviaria la quale sarà tenuta a risarcire il 25% del costo del biglietto per i ritardi superiori ai 60 minuti, e il 50% per i ritardi superiori ai 120 minuti.
La richiesta di risarcimento può essere effettuata a partire dal terzo giorno successivo al ritardo e comunque fino a 12 mesi dallo stesso. Inoltre dal marzo 2015 il rimborso può avvenire solo tramite il rilascio di un bonus sull’acquisto dei biglietti successivi, ma non in denaro.
Nel caso invece il ritardo sia dovuto ai disagi causati dalla neve le compagnie ferroviarie italiane, ed in particolare Trenitalia e Italo, prevedono delle regole leggermente diverse a tutela del viaggiatore.
Trenitalia ad esempio in caso di ritardo delle proprie Frecce, prevede un rimborso del 25% qualora il ritardo sia compreso tra i 30 e i 59 minuti. Il rimborso in questo caso avverrà tramite il conferimento di un buono che potrà essere utilizzato entro 12 mesi per l’acquisto di un nuovo biglietto.
Per tutti gli altri treni, invece, è possibile ottenere un indennizzo nel caso in cui il ritardo abbia superato i 59 minuti. In particolare se il ritardo è compreso tra 60 e 119 minuti è previsto un indennizzo pari al 25%, mentre per i ritardi di almeno 120 minuti del 50% . In questi casi il viaggiatore può scegliere se richiedere un bonus per acquistare entro 12 mesi un nuovo biglietto, oppure ottenere la cifra in contanti (per pagamenti effettuati in contanti), o ancora il riaccredito in caso di pagamenti effettuati con carta di credito.
Infine per tutti i viaggiatori giunti a destinazione con un ritardo superiore alle tre ore, Trenitalia ha disposto un indennizzo totale e pari dunque al 100% del costo del biglietto. Ciò si discosta da quanto prevede la normativa europea che in questo caso risulta più penalizzante per il passeggero poichè prevede un indennizzo pari al 50% del prezzo del biglietto.
Il risarcimento può essere richiesto decorse 24 ore dall’effettuazione del viaggio e fino a dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato il ritardo o dalla scadenza dell’abbonamento.
Per quanto riguarda invece Italo, la compagnia ha fatto sapere che gli indennizzi per i ritardi superiori ai 60 minuti avverranno in maniera automatica (senza quindi richiesta da parte del viaggiatore) entro l’11 marzo; per ritardi invece superiori ai 120 minuti è previsto l’indennizzo eccezionale del 100% invece del normale indennizzo del 50% previsto dalla normativa europea vigente. Tale rimborso sarà corrisposto anche in caso di rinuncia al viaggio.
La nostra associazione vigilerà sul ripetto degli impegni assunti e resta a disposizione dei cittadini consumatori per ogni necessità.