Avete mai già usato Chatgpt?
La piattaforma OpenAI di intelligenza artificiale alla quale porre domande di qualsiasi tipo, con la certezza di ricevere una risposta estesa ed “umana”. Quasi sempre in realtà…!
Al di là delle opinioni personali sui pericoli imputati all’uso della “Grande Macchina”, c’è un aspetto spesso non considerato nella faccenda, che ci riguarda come co-utilizzatori.
l’enorme quantità di Energia e Acqua necessaria per utilizzarla…
Perchè? Banalmente perchè tutta questa attività utilizza supercomputer estremamente energivori che producono quantità enormi di calore da dissipare.
Un sunto dello studio
https://www.cell.com/joule/fulltext/S2542-4351(23)00365-3
suggerisce che entro il 2027 l’industria dell’intelligenza artificiale potrebbe consumare metà dell’energia che serve ad un paese come l’Italia. Parliamo di 150 TWh.
Confrontiamolo con i 0,0000027 TWh (2700 KWh) di consumo annuale della famiglia tipo ARERA.
Facendo l’esempio di Google, il principale (non unico) attore mondiale nella ricerca AI, si sa che nel 2021, il consumo totale di elettricità dei server di Google è stato di 18,3 TWh , il 10-15% necessario allo sviluppo del “deep learning”.
Tuttavia, il colosso della tecnologia sta spingendo ad una totale integrazione dell’intelligenza artificiale nelle sue ormai innumerevoli attività digitali: motore di ricerca, guida autonoma, metaverso, realtà aumentata, generazione di contenuti.
Sempre Google dichiara che in un solo anno sfrutta 5,6 miliardi di litri di acqua per il raffreddamento delle sue “Farm”. Si tratta di meno di un litro d’acqua per ognuno degli 8 miliardi di persone sul pianeta, una micro quantità al giorno, ma una tendenza in aumento.
In totale sappiamo già che Data Center, i centri di calcolo disseminati in tutto il mondo, dai deserti ai poli, utilizzano già tra l’1 e l’1,3% di tutta l’elettricità mondiale. L’aggiunta dell’intelligenza artificiale a qualsiasi applicazione esistente potrebbe aumentare rapidamente la quota. Ad una maggior richiesta di Risorse corrisponderà un aumento dei costi, per noi una bolletta più cara.
Al momento l’unico ostacolo alla diffusione è la limitata disponibilità di unità di elaborazione grafica (GPU) sufficientemente potenti da elaborare tutti questi dati. La produzione, 70% taiwanese, non riesce a stare al passo con la richiesta.
Il gioco vale la candela? Difficile dirlo.
Oramai siamo invasi dall’utilizzo dell’AI: risponditori aziendali, analisi di sicurezza, traduzione e scrittura automatica, sistemi di difesa, consigli per acquisti ritagliati sulle nostre abitudini in rete….
Non penserete mica ci siano umani dietro ciò? Ci sono algoritmi sempre più “antropoformati” che interagiscono con noi, senza esigenze di orario, famiglia, salario… solo fame di elettricità.
Dimenticavamo, l’immagine in calce è stata generata dalla AI…..
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