2° trimestre 2022: Dittature ed Energia

Nel secondo trimestre 2022 l’Autorità di regolazione di Energia Reti ed Ambiente (ARERA) vedrà per la famiglia tipo nel mercato Tutelato una lievitazione al ribasso dopo 18 mesi di continui rialzi.

-10,2% per la bolletta dell’elettricità e del -10% per la bolletta del gas.

Malgrado ciò se un anno fa la previsione di spesa nel periodo 1° luglio 2020 – 30 giugno 2021 era:

571 € per luce e 966 € per gas.

Nel periodo 1° luglio 2021 – 30 giugno 2022 è:

948 € per luce (+83%) e 1652 € per gas (+71%)!

Non è il doppio, ma poco ci manca.

Tutto questo malgrado l’azzeramento di oneri di sistema, conferma dell’IVA al 5% per la parte gas alle imprese e l’impegno governativo a contenere il prezzo della materia prima. Si arriva a ipotizzare una tassazione maggiore ai soggetti che producono energia tramite le rinnovabili (idrico, eolico fotovoltaico ..) che, con le stesse spese, hanno realizzato maggiori guadagni:

  1. beneficiando dell’aumento del prezzo del MWh.
  2. essendo slegati dall’aumento del gas per la produzione di energia.

Si conferma l’innalzamento del limite ISEE a 12000 € (era 8625 €) per l’accesso al bonus sociale. Per questo sono stati stanziati 400 milioni di €. Questo meccanismo è automatico, ma legato all’atto di “certificare” la propria condizione di “disagio” con, appunto l’ISEE tramite portale Inps, autonomamente per via telematica… o tramite un CAF abilitato….

L’aumento del costo dell’Energia è come sappiamo il grande colpevole della situazione attuale. L’improvvisa ripresa industriale postpandemica ci ha colti impreparati poiché nessuno aveva scorte di materie prime, a parte ovviamente la Cina che, accaparrando tutto l’esistente è principale responsabile e unico beneficiario della situazione.
Facciamoci due domande quando acquistiamo qualcosa che attraversa mezzo pianeta per arrivare in Europa.

Magari con qualche carica virale anomala..


La guerra in Ucraina, almeno in Europa, ha accentuato una tendenza al rialzo. Il gas e l’elettricità che si genera con esso (il 40% in Italia), è sempre stato disponibile a poco prezzo con acquisti giorno per giorno sui mercati dedicati (GME), mentre contratti a lungo termine, con prezzi fissi più alti erano di fatto sfavoriti. Ecco ora che la realtà putiniana scombina tutto, paura e reazioni del mercato e ridiscussione delle convenzioni in essere si riflettono sul presente immediato.

E sui nostri risparmi.

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