Energia 2° trimestre 2021 Stacca la Bolletta

Cosa facevamo, dove eravamo un anno fa?

Pieno lockdown, auto della protezione civile attraversavano città vuote, cantavano dai balconi, le bandiere sventolavano.

Tutto fermo, produzione ferma, trasporti ridotti all’essenziale, consumi in picchiata, energia compresa, gestori e distributori preoccupatissimi per la mancanza di introiti fissi.

Stato ed Autorità mettevano in campo (deboli) meccanismi di compensazione o congelamento temporaneo di fatture e bollette per privati e imprese.

Un anno dopo. Salgono i prezzi delle materie prime e di conseguenza i prezzi dell’energia.

Arera nel 2° trimestre (aprile, giugno luglio) prevede, manco a dirsi un aumento sulle bollette di elettricità e gas, rispettivamente + 3,8 e +3,9% rispetto al trimestre precedente.

Impatto previsto per la “famiglia tipo” nel periodo 1 luglio 2020 – 30 giugno 2021: 571 € in bolletta luce; 966 € in bolletta gas! Rispettivamente un risparmio di 4 € e 52 € rispetto ad un anno prima

La vorremo conoscere la famosa “famiglia tipo” per sapere se è veramente così!

Non ci addentriamo ad analizzare aumenti e diminuzioni delle singole voci e sottovoci componenti la bolletta. Sono funzione del prezzo €/KWh o €/MC applicato dal contratto. Arera però sottolinea una crescita sostenuta del prezzo di emissione della CO2 (40€ a tonnellata) quindi quel meccanismo tassativo/punitivo che immancabilmente i produttori riverseranno sui consumatori.

Buone notizie per le piccole imprese che , secondo “definizione comunitaria”, sono le attività con numero dai i 10 e 50 dipendenti e un fatturato annuo tra i 2 ed i 10 milioni di euro o, che abbiano un punto di prelievo (POD) in BT (bassa tensione) di potenza impegnata maggiore di 15KW. In pratica piccoli esercizi commerciali, artigiani, bar, ristoranti, laboratori, professionisti e servizi. I più colpiti economicamente dalla pandemia.

La delibera attuativa del decreto-legge ‘Sostegni” ridurrà di 600 milioni di euro la bolletta di circa 3,7 milioni di soggetti, uno sconto nel trimestre aprile/giugno, ottenuta intervenendo sulle voci in bolletta che competono ad ARERA: quote fisse, oneri di sistema. Non sulle tariffe “materia energia” contrattualizzate tra gestore ed utente: se pagate 0,05 € al KWh continuerete a farlo e l’unica maniera per risparmiare è non consumare.

In base a questo ragionamento, per un cliente con contratto di 15 kW si parla di una bolletta del 70% più leggera per attività chiuse, di un 20 – 30% per attività aperte (parzialmente). Il risparmio è quindi derivato da 1) una attività chiusa non consuma; 2) limitazione le spese fisse.

Ci pensano dopo più un anno! Intanto però le imprese hanno pagato.

Su questo verte la raccolta di firme #STACCALABOLLETTA, petizione promossa da Consumerismo e sostenuta anche da Consumatori Attivi, rivolta al Governo a chiedere l’introduzione anche in Italia di un provvedimento che consenta, in caso di mancato utilizzo prolungato (dai 30 giorni ai 6 mesi), o su richiesta dell’utente, la SOSPENSIONE delle utenze, comunicandolo con 7 giorni di anticipo al distributore di energia.

Sospensione a tempo delle forniture di luce per seconde case, case disabitate e negozi chiusi a causa delle restrizioni coronavirus, è un atto dovuto agli utenti che sostengono i costi della rete e non porta alcun onere per lo Stato.

“Oggi, con la crisi sanitaria e i divieti agli spostamenti, i cittadini sono costretti a pagare le bollette energetiche sulle seconde case o su immobili disabitati, anche in assenza di consumi, spiega Luigi Gabriele di Consumerismo. Lo stesso vale per i negozi che, nonostante le chiusure imposte dal Covid, continuano a pagare i costi per le forniture energetiche.”

Questo perché su ogni singola bolletta di luce vengono imposti costi, come oneri di sistema e spese di distribuzione e trasporto dell’energia, che incidono sulle fatture anche in caso di consumi pari a zero.

Per firmare andate sulla pagina

https://www.change.org/staccalabolletta

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