Scegliere il gestore Luce: primi passi

La legge 4 agosto 2017, n. 124, “Legge annuale per il mercato e la concorrenza” e successivo/i decreto “milleproroghe” ha stabilito la fine del “Regime della maggior tutela” fornita dall’ARERA per i settori dell’energia elettrica e gas naturale dal 1° gennaio 2023 …. E siamo al terzo rinvio!

Una prima trasmigrazione è in essere per le PMI già da inizio 2021.

Dal 1° gennaio 2023 ……….forse…. Diverrà obbligatorio anche per l’utenza comune, rivolgersi alle tariffe offerte dei gestori sul Mercato Libero.

Nostro compito è quello di accompagnarvi in tale scelta con gli strumenti già a disposizione.

Il principale di questi è la bolletta, l’odiatissima fatturazione che periodicamente appare nella cassetta delle lettere o si manifesta tramite prelievo diretto dal nostro conto corrente. Armatevi quindi di bolletta, calcolatrice e pazienza, esamineremo insieme il famigerato documento per capirci qualcosa.

Innanzitutto cosa è l’unità fondamentale con cui Ci misurano l’energia consumata (e ce la fatturano ….)

il Wh (Wattora)

Primo, il Wh è troppo piccolo per indicare i flussi energetici in gioco; stampare i wattora su una fattura occupa molto spazio e consuma più inchiostro, perciò si usa un suo multiplo:

il KWh (KiloWattora) ove K sta per 1000

1KWh = 1000Wh

Questi rappresenta l’energia fornita in 1 ora ad un apparecchio che assorbe la potenza di 1000W (1KW)

Esempio pratico: lampadina ad incadescenza da 100W accesa per 10 ore, alla fine avremo consumato il famoso KWh di energia (100W x 10h = 1000Wh = 1KWh).

Nota: le lampadine ad incadescenza sono le vecchie lampadine sottovuoto con il filamento di tungsteno, quelle che scottavano, tanto per capirsi.

Dimentichiamocele!

Ora sono in commercio lampade elettroniche che consumano molto meno (fino a 5 volte meno) e durano molto di più (anche 25 volte) emettendo la stessa luce (misurata in lumen). Tutta la potenza viene cioè tradotta, trasformata in emissione visibile (luce) e non in calore (effetto Joule)

Cominciamo allora guardando la nostra bolletta.

L’occhio cade prima su logo e nome del gestore. Colorato, attraente, fatica e sudore di eserciti di professionisti della grafica e della comunicazione, interpellati anche per rendere accattivante il nome commerciale del contratto: PagoNiente; Spendomeno ecc..

Altri dati basilari: il prezzo al KWh (tariffa che varia tra 0,05 e 0,1 €/KWh), spese annuali fisse. Su questi valori avviene la battaglia per la conquista della clientela. Informazioni spesso omesse e date per assunte, ma dovrebbero apparire essendo il primo parametro per la scelta del gestore LUCE.

Trovate indicati dati fiscali come intestatario (voi), indirizzo (il vostro), n°di fattura o fornitura, n° di bolletta ecc..

Centrale e ben distinto l’importo da corrispondere ed entro quando farlo.

Importanti per voi sono:

Codice Cliente: codice alfanumerico (formato da numeri e lettere) a voi associato, essenziale in caso di contatti con call center, customer care ecc ecc….E’ la prima cosa che vi chiede un operatore e la prima cosa che non sappiamo.

Potenza impegnata: per impianti casalinghi, in generale presenta valori di 3, 4,5 anche 6 KW, a causa di impegno energetico sempre maggiore. Lavatrice, condizionatore, ferro da stiro, cucina ad induzione, pompa di calore assorbono molta potenza, se attivati assieme superano questa soglia facendo scattare il contatore.

Il POD (point of delivery cioè punto di consegna): la matricola del vostro contatore la cui corrispondenza potete verificare voi stessi accedendo visivamente ad esso. In genere collocato in meandri oscuri ed irraggiungibili delle cantine di casa o di palazzo. Attraverso esso sono accessibili al gestore tutti i dati di consumo e potenza in modalità digitale ed istantanea (telelettura).

Nelle prossime occasioni andremo in dettaglio analizzando le 4 voci di spesa che compongono la bolletta.

1) Spesa per la materia energia

2) Spesa per il trasporto e la gestione del contatore

3) Spesa per oneri di sistema

4) Imposte.

Rimanete connessi!

Related Posts