La prima di 4 puntate per aiutarci a prevenire i pericoli della rete
Scaricare e installare programmi senza prendere le dovute precauzioni significa correre il rischio di ritrovarsi un sistema infestato da virus, malware, adware e applicazioni totalmente inutili.
La posta elettronica resta il primo veicolo d’infezione: allegati dannosi possono essere forieri di ransomware, malware che prendono in ostaggio i file degli utenti (ne effettuano la cifratura cancellando le versioni originali) e chiedono un riscatto in denaro, o fungere da strumenti per il download di un ampio ventaglio di minacce.
Come fare, allora, per non prendere virus e malware quando si scaricano programmi o si utilizza la posta elettronica? Come proteggersi dai virus informatici in modo efficace?
Evitare virus e malware: attenzione e consapevolezza, innanzi tutto
Per non prendere virus e malware online è bene iniziare con una considerazione che a una prima lettura può apparire banale ma che è la chiave di volta per non incorrere in qualche infezione: il miglior antimalware in assoluto è colui che sta seduto dinanzi alla tastiera oppure impugna lo smartphone o il tablet.
Prima di scaricare un programma è bene accertarsi attentamente della bontà dello stesso ed evitare di fare “doppio clic” senza porsi prima delle domande: è fondamentale essere più che certi che un programma o un documento non contengano delle minacce.
Allo stesso modo è sempre bene porre la massima attenzione ai messaggi di posta che giungono nella casella di posta in arrivo.
Alcuni di essi, infatti, sono realizzati in maniera tale da convincere l’utente ad aprire l’allegato o un collegamento esterno (link) e il suo contenuto malevolo. Che come tale non viene presentato.
Anzi, gli aggressori sono soliti realizzare campagne phishing (mail molto persuasive che invitano a compiere delle azioni) in lingua italiana davvero ben realizzate. Se una volta il testo dell’email presentava anche errori ortografici, adesso le campagne phishing sono molto più efficaci che in passato.
I criminali informatici, dopo aver infettato i sistemi degli utenti, spesso rastrellano anche gli indirizzi email presenti nella rubrica e rubano le password degli account di posta elettronica (comprese quelle degli account PEC).
In questo modo sarà facile realizzare campagne spam mirate falsificando il mittente dell’email, tecnicamente detta spoofing.
Gli aggressori mettono in atto campagne spam “mirate” che nell’email fanno riferimento a dettagli della società o ad affari interni (magari recuperati a seguito di altre infezioni, sul sistema di qualche dipendente).
Continueremo nella prossima puntata con consigli pratici ed istruzioni
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