Inutile ripetere come l’emergenza sanitaria abbia stravolto la nostra vita e le abitudini che ormai parevano indissolubili. Anche il condominio, e quindi spazi comuni che consideravamo “casa” e vivere comunque che per i più fortunati voleva dire stare in una “comunità”, ora più che mai deve essere vissuto in modo differente perchè proprio la condivisione di spazi e la comunione di attività può diventare il primo dei fattori che può portare al diffondersi dell’epidemia da Coronavirus. Il 90% degli italiani vive in condominio e pertanto la non corretta gestione delle misure di prevenzione in tali situazioni può portare ad un aggravamento della situazione sanitaria che non deve trascurarsi. Cosa bisogna sapere dunque e cosa bisogna fare?
1. pulizie: le operazioni di pulizia devono continuare regolarmente, possibilmente negli orari in cui ci sono meno persone che transitano negli spazi comuni. Chi le esegue deve indossare mascherine e guanti monouso e deve adottare le opportune misure di igiene personale. La pulizia consiste nella rimozione della sporcizia dalle superfici ed è realizzata con detergenti e mezzi meccanici e può riuscire a rimuovere anche parte di contaminanti patogeni. L’igienizzazione invece consiste nella pulizia con sostanze in grado di rimuovere o ridurre gli agenti patogeni su oggetti e superfici. Le sostanze igienizzanti (es. ipoclorito di sodio o candeggina) sono attive nei confronti degli agenti patogeni, ma non si tratta di disinfettanti in quanto non riconosciuti dal Ministero della Salute come presidi medico chirurgici. La disinfezione invece è il procedimento che grazie all’utilizzo di sostanze disinfettanti riduce la presenza di agenti patogeni. L’intervento più efficace invece è la sanificazione che rende l’ambiente sano e comprende le fasi di pulizia, igienizzazione e/o disinfezione migliorando anche le condizioni ambientali ed in particolare il microclima (temperatura, umidità e ventilazione).
2. ascensore: è uno dei luoghi in cui si deve prestare massima attenzione visto che si tratta di un ambiente chiuso, molto ristretto e dove si possono toccare tastiere e superfici. Necessario è che venga utilizzato individualmente salvo per i conviventi e che venga pulito regolarmente con un programma anche di sanificazioni nel tempo in base all’uso.
3. lavori di manutenzione: i lavori di manutenzione necessari per garantire l’integrità ed il corretto funzionamento delle parti comuni e del condominio possono essere eseguiti. Pertanto tutte le operazioni non urgenti possono essere rinviate.
4. consegna della posta e dei pacchi: essa deve essere effettuata senza richiedere la firma del destinatario. Pertanto le lettere o i pacchi verranno lasciati nella buca delle lettere del singolo condomino o nell’ascensore oppure nel pianerottolo di fronte alla porta d’ingresso del singolo condomino destinatario.
5. portiere: nel rispetto dei presidi di sicurezza del lavoratore e dunque con l’adozione di tutte le prescrizioni anti-covid (mascherina, igienizzazione/guanti monouso, distanziamento etc) egli può continuare a svolgere il suo lavoro come sempre.
6. assemblee condominiali: deve essere privilegiata la modalità in videoconferenza ove per tutti i condomini sia possibile, altrimenti possono essere convocate in presenza solo nel caso in cui ciò garantisca il rispetto delle prescrizioni anti-covid.
7. inquilino positivo al Covid: non deve informare né l’amministratore né gli altri condomini. Deve però rimanere isolato in casa e avvisare le autorità sanitarie per il tracciamento. Nel caso in cui dovesse comunicare la sua positività all’amministratore questo è tenuto alla riservatezza anche se può rivelare che c’è un condomino infetto e disporre la sanificazione delle parti comuni. Non può rivelarne invece l’identità senza il consenso del soggetto interessato.
8. tamponi da parte del medico di base che ha lo studio nel condominio: secondo un sondaggio oltre la metà di chi vive nei condomini è contrario a tale soluzione perchè teme contaminazioni delle parti comuni e un inevitabile aumento degli oneri del condominio che si troverebbe costretto a sostenere spese rilevanti per una continua sanificazione… spese che dovrebbero essere poste a carico dell’ambulatorio medico che esegue i tamponi. Un altro aspetto non trascurabile è che il condominio, considerato come “luogo di lavoro”, vede l’amministratore responsabile, in qualità di “Datore di Lavoro” ai sensi del D.Lgs. 81/08. Dato che l’INAIL si è espressa palesemente in tal senso, asserendo che il covid-19 è una malattia professionale, si lascia quindi la responsabilità della valutazione del rischio al “Datore di Lavoro”, ovvero all’amministratore ritenendo dunque di doversi rimettere la decisione in merito all’assemblea. Inoltre necessario è sempre fare riferimento al regolamento di condominio il quale potrebbe anche vietare lo svolgimento di alcune attività all’interno del condominio e pertanto in tali casi solo una modifica anche del regolamento potrebbe portare ad una revisione della situazione e a legittimare tale attività.
9. conferimento del rifiuto da parte del positivo: i rifiuti devono essere conferiti nell’indifferenziata previo l’inserimento in sacchi ben sigillati.
10. scarpe sui pianerottoli: le scarpe non possono occupare le zone comuni a meno che non vengano predisposti dal condominio idonei spazi destinati a scarpiere
La regola che vale per tutti resta comunque quella del rispetto delle regole del distanziamento sociale, dell’uso delle mascherine, dell’igiene delle mani e non solo e della corretta aerazione dei locali.
Avv. Barbara Puschiasis