Si è registrata una variazione dei prezzi al consumo nella citta di Udine tra il mese di novembre e quello di dicembre 2018. Non puo’ non evidenziarsi come si tratti di una variazione trascurabile (- 0,1%) che poco può dire considerata anche la straordinarietà del mese di dicembre. Tale dato risulta comunque allineato a quello nazionale e a quello dell’Eurozona ed influenzato sopratutto dalla riduzione del costo dei beni energetici non regolamentati (Benzina verde, gas GPL, gas in bombole, gasolio, gasolio per auto) che cosi influisce sui prezzi del trasporto e dei beni di consumo acquistati ad alta frequenza (bevande, alimenti etc). Questi infatti hanno registrato una sensibile riduzione dei prezzi. Non puo non evidenziarsi ulteriormente come il mese di dicembre sia un mese nel quale anche le abitudini di consumo risultano radicalmente stravolte rispetto alla maggior parte dei mesi dell’anno, e dunque anche a novembre, visto il periodo feriale che interessa tutti gli italiani, sia adulti che minori. Cio’ risulta avvalorato anche dal fatto che proprio la voce della ricreazione, spettacoli e cultura e’ incrementata dell’1,4% sottolineando ancora una volta come nei periodi in cui c’è più domanda di tali servizi vengano razionalmente incrementati i prezzi a danno dei consumatori i quali durante l’anno hanno meno tempo da trascorrere in attività “di svago o culturali”…
Il dato annuo invece fa registrare un aumento dell’1,3% dei prezzi su Udine, dato praticamente in linea con la media nazionale che parla di 1,2%. Tali dati non si discostano da quelli del 2017 e trovano la causa dell’incremento per la maggior parte nell’aumento dei costi legati alla bolletta dell’energia elettrica e del gas. Lo dice infatti chiaramente l’Istat, al netto dei beni energetici i prezzi al consumo sono aumentati nel 2018 dello 0,7%, quindi meno di quanto registrato nel 2017 (+ 1,0%).
Proprio dallo scorso ottobre infatti le bollette di luce e gas sono aumentate rispettivamente del 7,6% e del 6,1%. Si parla di un aumento a famiglia in un anno in media di circa 110 euro. Le cause sono varie tra le quali il rincaro del costo della materia prima che ha portato l’Arera a rinnovare il blocco degli oneri generali di sistema, la siccità che ha colpito l’Europa quest’anno, il rallentamento del lavoro delle centrali nucleari soprattutto francesi e l’aumento dei prezzi dei permessi di emissione di anidride carbonica che ha raggiunto 20,00 €, valore mai raggiunto prima. Non e’ un mistero che in Italia si paghino le bollette più salate rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea. Basti pensare che se si applicasse in Italia il prezzo medio di quelle europee pagheremo ben il 15% in meno per luce e gas. Tradotto in soldi vorrebbe dire circa 240,00 euro in meno all’anno a famiglia circa. Ciò che incide di più sulla bolletta degli italiani sono le imposte e gli oneri di sistema che pesano per il 29% per l’energia elettrica e per il 40% per il gas.
(https://consumatoriattivi.it/2018/07/3418/)
(https://consumatoriattivi.it/2018/11/gli-ultimi-interventi-di-arera/)
Da anni ormai si chiede che ci sia una politica mirata di controllo dei prezzi e riduzione, anzi eliminazione, dei balzelli (tasse e oneri di sistema) dalle bollette che hanno la capacità di incidere poi sui costi di ogni bene di consumo ma ad oggi i segnali sono tutti contrari così come lo dimostra anche la norma che si continua a rinviare sul mercato libero. Che forse le lobbies dell’energia siano troppo potenti?