Fondo di Ristoro per i risparmiatori traditi: Cronistoira di un percorso schizofrenico

Risparmiatori un pò disorientati a causa di continue inversioni di rotta e dichiarazioni contrastanti da parte dell’attuale maggioranza di governo. In brevis:
durante la campagna elettorale sia Lega che Movimento5Stelle definiscono il caso delle banche venete come uno scandalo e promettono di far riavere tutti i soldi a coloro che li hanno visti espropriare (termine da loro usato anche nel contratto di Governo che va a ricalcare l’impegno assunto in campagna elettorale).
L’attuale Premier Giuseppe Conte nemmeno insediatosi ha incontrato 4 risparmiatori (due delle banche venete e due delle 4 banche che rappresentassero le varie correnti di pensiero per giungere al ristoro: Patrizio Miatello che, assieme a Consumatori Attivi ed alle altre associazioni Unite per il Fondo, sostiene che si debba fare presto con l’adozione del decreto attuativo per il Fondo implementando le risorse messe a disposizone; Arman dell’associazione di Don Torta che sostiene che sia tutto da rifare) assicurando che ristorare i danni da loro subiti è una assoluta priorità per il nuovo Governo.
Dopo due mesi di tira e molla, dove si è cercato più che altro di dividere il gruppo dei risparmiatori che di unirlo (forse anche per indebolirlo) il 24 luglio tutte le associazioni dei consumatori e dei risparmiatori sono state convocate al Ministero dell’Economia e delle Finanze per una riunione con i due sottosegretari, privi di delega,  Massimo Bitonci e Alessio Villarosa. Dopo aver questi voluto sentire le riflessioni, ormai ben note a tutti, delle associazioni per addivenire ad una soluzione per rimborsare i soci traditi delle 6 banche, i due sottosegretari hanno concluso la riunione dichiarando che verrà fatta una nuova norma e che quindi la legge istitutiva del fondo votata all’unanimità con la legge di bilancio del dicembre 2017 verrà riscritta.
In ultiìmo invece la novità: al Senato entro il 25.08.18 verrà votato l’emendamento contenuto nel milleproroghe che solo posticipa il termine per l’adozione del decreto attuativo del fondo così come votato dal precedente Parlamento.
Dunque tanto tempo perso da parte di chi deve iniziare a far funzionare sto Fondo  Siamo nuovamente alla situazione 1 gennaio 2018…in attesa del decreto attuativo del Fondo così come approvato dall’ultima legge di bilancio.
Ma il tempo passa e ai tanti risparmiatori che oggi si trovano purtroppo a non avere nemmeno i soldi per vivere o a non poter far fronte a spese programmate a causa dei disastri delle due banche venete, poco importa di bagarre politiche, di palcoscenici, di riflettori, di chilometri di carta stampata scritta sul caso, di dibattiti televisivi (anzi, talk show), di elezioni, di associazioni che si fanno gli scherzetti, delle ferie estive e poi chissà, pure di quelle invernali, e via dicendo… Quello che conta è che si affermi subito la Giustizia con la G maiuscola, che chi ha sbagliato paghi e che il Fondo inizi ad operare subito ristorando le persone che hanno acquistato anche oltre dieci anni fa…e soprattutto che non ci si dimentichi di implementarlo con ulteriori risorse derivanti dalle polizze dormienti. Altrimenti il Fondo sarà l’ennesima beffa!

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