Assillati dalle telefonate commerciali? Ecco le future novità che riguardano 117milioni di utenze

Imminenti novità sono in arrivo per tutti noi, torturati al telefono dalle chiamate commerciali dei più disparati call center ed operatori. In dicembre il Parlamento ha approvato la legge sul telemarketing a cui si aggiungerà dal 25 maggio il regolamento europeo sull’utilizzo dei dati personali. Il registro delle opposizioni, attivo dal 2011 e che ad oggi ha dimostrato la sua inefficacia a proteggere l’utente dalle chiamate commerciali, con la nuova legge potrà veder iscritti sia numeri di telefono fissi che mobili e comunque tutti i numeri pubblicati o meno negli elenchi telefonici. L’altra importante novità è che tutti coloro che si iscrivono non potranno ricevere chiamate commerciali anche se hanno prestato in passato specifiche autorizzazioni all’utilizzo del numero telefonico per promozioni commerciali. Resta però la possibilità per gli operatori di contattare gli utenti che hanno loro dato il consenso per le chiamate commerciali nei trenta giorni precedenti all’iscrizione nel registro delle opposizione. Si tratta chiaramente di una previsione incomprensibile e che contestiamo, ma tant’è! Nel caso in cui vengano utilizzati impropriamente i numeri di telefono di persone che non avevano dato il consenso alle chiamate commerciali ne risponderà sia il call center che il professionista per cui il call center sta chiamando. Inoltre nei prossimi mesi l’Autorità delle comunicazioni dovrà individuare due distinti codici che verranno visualizzati dal destinatario della chiamata e che differenzieranno le chiamate per fini statistici da quelle per finalità commerciali. Le sanzioni previste nel caso in cui l’operatore faccia squillare numeri presenti nel registro delle opposizioni va da 10mila a 100mila euro. In caso di reiterazione delle violazioni si giunge alla sospensione e, per i casi più gravi, alla revoca dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività. Insomma, si tratta di una normativa che dovrebbe innalzare le tutele del consumatore, ma lo capiremo solo in fase applicativa. Resta il fatto però che sarà onere del consumatore iscriversi e ad oggi solo 1,5 milioni di utenti si sono iscritti. Molto pochi rispetto agli interessati.

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