Consumatori Attivi vi aiuta a ottenere i rimborsi.
Lo scorso luglio la decisione del Consiglio di Stato, giunta al termine di una serie di ricorsi e contro ricorsi tra operatori e associazioni dei consumatori, aveva sancito l’illegittimità della fatturazione anticipata a 28 giorni prevista da alcune note compagnie telefoniche e il conseguente diritto al rimborso per quanto pagato in più dai consumatori. Il caso era scoppiato quando unilateralmente TIM, Vodafone, Wind-Tre e Fastweb erano passati dal fatturare a 30 giorni alle tariffe anticipate violando le statuizioni dell’Agcom presenti nella delibera 121/17/CONS. Il problema ha avuto una portata ragguardevole: basti pensare che circa 12 milioni di utenti di linea fissa con le fatture a 28 giorni hanno pagato un mese in più all’anno, utenti che hanno diritto ad essere rimborsati come già precedentemente stabilito dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dal Tar e, da ultimo, anche dal Consiglio di Stato.
Nello specifico, è stata infatti stabilita la liceità della delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 269/18/Cons, pertanto i clienti di TIM, Vodafone, Wind-Tre e Fastweb, che hanno avuto una fatturazione a 28 giorni dal 23 giugno 2017 fino al ripristino della fatturazione mensile per contratti di linea fissa o convergenti con aggiunta di linee mobile (in un unico contratto), dovrebbero ricevere il rimborso degli importi non dovuti. A tal riguardo è bene chiarire che rientra nelle facoltà dei gestori della telefonia fissa proporre delle compensazioni ai propri clienti, tipicamente nelle forme di buoni o sconti da utilizzare per l’acquisto di prodotti online, o un qualche servizio extra gratuito per un periodo, con la conseguenza che la relativa accettazione delle stesse pregiudicherebbe il diritto degli utenti all’ottenimento del rimborso. Per chi, invece, opterà per la scelta dell’indennizzo economico, questo dovrebbe corrispondere a circa un mese di canone. Un fattore rilevante nella quantificazione sarà, in ogni caso, il tipo di abbonamento sottoscritto, la fibra o l’ADSL.
Un’altra significativa precisazione attiene alla posizione di coloro che nel lasso di tempo sopraindicato abbiano cambiato gestore telefonico. Sebbene in un primo momento i rimborsi erano stati previsti solo per gli utenti rimasti con lo stesso operatore, oggi l’Agcom ha revocato questa esclusività specificando che gli indennizzi sono accessibili anche a chi abbia rescisso o disdetto il servizio nel periodo compreso tra giugno 2017 e aprile 2018.
Per l’ottenimento dell’indennizzo gli operatori dovrebbero provvedere automaticamente al rimborso verso quei clienti che non hanno accettato le compensazioni alternative, ma, nei fatti, saranno gli utenti a dover richiedere formalmente le somme indebitamente sottratte.
La nostra associazione è a vostra disposizione per la richiesta ai gestori TIM, Wind, Fastweb e Vodafone del rimborso dei giorni indebitamente erosi nella fatturazione a 28 giorni aiutandovi a predisporre i reclami per richiedere la restituzione dei soldi indebitamente pagati.
Contattate i numeri 0432171212 e 3473092244 o scriveteci alla e.mail info@consumatoriattivi.it per fissare un appuntamento.
Mattia Zuccolo