Scegliere il gestore Luce: La Materia è Energia!

Continuiamo a svelare i misteri insiti nei magici numeri e codici presenti sulle bollette elettriche. Una materia ostica che cerchiamo di rendere semplice per coloro che si affidano al Mercato Libero dell’Energia.

Riprendiamo dall puntata precedente

Mano alla calcolatrice e bolletta sotto il naso.

Che siate clienti domestici o aziendali può avere tempistiche diverse. Nel primo caso è bimestrale, in caso di clienti di peso maggiore, mensile. Non ci soffermeremo neanche a scrivere se è meglio aderire ad un contratto con tariffa fissa o variabile

Per il momento ci limitiamo a descrivervi cosa pagate.

In bolletta troverete 4 voci di spesa; sezioni distinte in cui è diviso il totale della fattura:

1) Spesa per la materia energia

2) Spesa per il trasporto e la gestione del contatore

3) Spesa per oneri di sistema

4) Imposte.

Spesa per la materia energia

In questa voce si calcola la spesa del consumo dell’energia e “accessori” ad esso collegati. Nessun orpello si tratta di della corrente elettrica che serve per tenere accesi luci, elettrodomestici, computer. In termini tecnici “carichi elettrici”. In pratica pagate gli elettroni che ricevete e meritate 🙂

Le sue sottovoci

  • Quota fissa
  • Quota Energia
  • Perdite di rete
  • Dispacciamento

Quota fissa

In genere il gestore propone un costo fisso annuale suddiviso per il numero di bollette (es. 80 € annuali divisi in 6 bollette bimestrali). Una quota, da contratto, applicata mensilmente o bimestralmente all’utente. Perchè un minimo dovete pagare nel caso vi salti in testa di non accendere la luce…..

Spesa Energia

Il calcolo è semplice il numero dei KWh consumati moltiplicato il costo in € (da contratto) e si ottiene il risultato. In generale il calcolo per l’utenza residenziale è omesso, ve lo fate da soli… Per le bollette di una certa consistenza è +o- suggerito.

Avete consumato 100 KWh nel bimestre o nel mese, con un costo da contratto di 0,050 €/KWh?

Il totale è di

100 KWh X 0,050 €/KWh = 5 €

Questo se avete optato per un contratto con unica fascia (F0),

Se avete un contratto che prevede due (F0, F1) o tre fasce (F1, F2, F3). Il calcolo sarà simile a sopra, ma singolo per ciascuna fascia. Alla fine farete la somma. Sul contratto di fornitura (e da qualche parte dovete averlo) sono indicati orari di applicazione delle fasce e rapporto €/KWh per ognuna di esse.

Alcuni esempi

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Nota: La “famosa” fascia F3 notturna e festiva permette in generale di avere un rapporto €/KWh vantaggioso, anche se qualche vicino non sarà d’accordo accendiate la lavatrice nel mezzo della notte!

Finita? NO!

Perdite di Rete

Sempre in questa sezione, si aggiungono le perdite di rete: il passaggio fisico di un flusso elettrico in un conduttore ed i vari passaggi di tensione, implicano delle dispersioni quantificate attorno al 10% del consumo dell’energia utilizzata (al prezzo €/KWh da contratto). Tali perdite sono definite come “costo dell’energia che non arriva in modo utile al punto di consegna”. Insomma l’elettrone nel suo percorso per arrivare da voi fa un po di fatica.

Riferito al calcolo sopra:

10% di 100 KWh è 10 KWh

A 0,050 €/KWh

10 KWh X 0,050 €/KWh = 0,5 €

Per più fasce vale il ragionamento sopra: il 10% di ciascuna fascia e poi la somma.

Una cosa che dovete imparare a fare è verificare la corrispondenza dei valori di KWh consumati teorizzati e reali. Una faccenda che con la telelettura dovrebbe essere superata, se lo scostamento dalla realtà è ampio arriverà il momento in cui arriverà un conguaglio e la relativa “sorpresa”. L’unica maniera per essere sicuri dei consumi è accedere fisicamente al contatore per leggere i valori indicati (Potenza, F1 F2 F3, matricola contatore ecc…)

Del problema del conguaglio e relative prescrizioni, ne avevamo parlato a febbraio 2018

Dispacciamento

E’ il costo per mantenere l’equilibrio tra energia prodotta (dalle centrali) e richiesta (dai clienti) in ogni momento della giornata. Poichè come sapete al momento l’energia elettrica non può essere immagazzinata in maniera abbondante, economica ed ecologica. Deve essere prodotta al momento della richiesta.

Il “corrispettivo di dispacciamento” attorno a 0,01 – 0,02 €/KWh è deciso da Arera trimestralmente e tramite Terna (cui compete la gestione della rete) riversata a chi produce la bolletta ed ovviamente a chi la paga.. Al solito la tariffa va moltiplicata per i KWh consumati:

100 KWh X 0,010 €/KWh = 1 €

Un particolare potrebbe interessare le aziende: L’energia REATTIVA (misurata in Kvarh). Cosa cavolo è questa energia reattiva? Poichè lavoriamo in tensione e corrente alternata ( 50 Hertz = 50 cicli al secondo), Due onde che in teoria si “muovono” insieme. In realtà Il picco della Tensione (misurata in Volt) non corrisponde mai al picco della Corrente (misurata in Ampere). Le due onde sono sfasate, in ritardo o in anticipo una rispetto all’altra. Maggiore è (frazioni di secondo) questo sfasamento temporale, maggiore è l’Energia non utilizzabile. Si calcolino perdite dall’1 al 5% in meno.

Direi che abbiamo messo tanta carne al fuoco. Alla prossima occasione tratteremo della sezione che si occupa di Spesa per il trasporto e la gestione del contatore e sue sottovoci.

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